I disordini depressivi possono determinare elevati livelli di disabilità, con notevoli costi diretti e indiretti per l’intera società. La depressione determina un peggioramento della qualità della vita ed è correlata ad una maggiore morbilità e ad un aumento del rischio suicidario.
Secondo quanto rilevato dalle Sorveglianze Passi e Passi D’Argento, in Friuli Venezia Giulia, complessivamente, ha sintomi di depressione il 3% degli intervistati adulti e il 10% di quelli anziani. Prevalenze più elevate si rilevano fra i più giovani (18-24 anni), i grandi anziani (ultra
85enni), le donne, le persone con difficoltà economiche, che presentano patologie croniche e che vivono da sole.
Fortemente compromessa risulta la qualità della vita delle persone depresse, fra le quali il numero di giorni in cattiva salute e con limitazione delle abituali attività è significativamente più elevato rispetto a coloro che non hanno sintomi di depressione.
Ancora elevato è il bisogno non intercettato e non trattato: 1 persona con depressione su 4 non ha chiesto aiuto a nessuno; fra coloro che lo hanno fatto, solo 1 su 2 si è rivolto ad un medico o a un operatore sanitario, mentre è cresciuta progressivamente la percentuale di coloro
che si sono rivolti a parenti o amici, sia fra gli adulti che fra gli anziani.
L’aumento delle conoscenze e la sensibilizzazione degli operatori sanitari e della popolazione fanno parte delle strategie raccomandate perché chi è affetto da depressione possa giovare delle informazioni e del supporto utili per affrontare il problema, soprattutto se l’assistito
presenta malattie croniche o condizioni disagiate.
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